lunedì 28 maggio 2012

Agli uomini saggi non importano le sorti del corpo dopo la morte

Agli uomini saggi non importano le sorti del corpo dopo la morte (Autore: Cicerone)

Cyrenaeus Theodorus, non ignobilis famae philosophus, maxime mirandus est. Cum eum Lysimachus rex capitis damnavisset et crucem minaretur: ''Ista -inquit- horribilia purpuratis tuis minitare. Theodori quidem nihil interest utrum humi an sublimis putescat''. Socrates, cum de animorum immortalitate disputavisset et iam moriendi tempus urgueret, rogatus a Critone quomodo sepeliri vellet, ''Multum operae meae -inquit- frustra consumpsi. Nam Critoni nostro non persuasi me hinc advolaturum neque mei quicquam in terra relicturum. Veruntamen, optime Crito, si mei aliquid adsequi potueris, sepelito ut tibi videbitur. Sed, mihi crede et tibi persuasum habe, nemo vestrum me, cum hinc excessero, consequetur''.

Si deve ammirare moltissimo Teodoro cireneo, filosofo di chiara fama. Dopo che il re Lisimaco lo aveva condannato a morte e minacciava di crociffiggerlo, disse: ''Minaccia queste cose orribili ai tuoi cortigiani. Certamente a Teodoro non interessa niente di marcire in terra o in aria''. Socrate, mentre discuteva dell'immortalità delle anime e incalzando il tempo di morire, richiesto da Critone in che modo volesse esser seppellito, disse: ''Ho consumato invamo molto della mia opera. Infatti non sono riuscito a convincere il nostro Critone che me ne volerò via da qui e che non resterà in terra qualcosa di me. Ma tuttavia, ottimo Critone , se tu potrai ottenere qualcosa di me, seppelliscimi come ti sembrerà opportuno. Ma credi a me e persuaditi, nessuno di voi mi raggiungerà, quando mi sarò allontanato da qui''.

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