mercoledì 18 aprile 2012

Il contadino e i suoi figli

Il contadino e i suoi figli (versione 31 pagina 116 del libro: Corso di lingua latina per il biennio: unità 1-13)



In clara Aesopi fabula industria laudatur et impigra vita magnum bonum putatur.Agricola ob morbum mortem adventare videt et vehementer laborat, quia liberi imperiti agri culturae sunt. Agricola tamen in animo habet agrum suum liberis relinquere. Itaque filios arcessit et dicit: " Cari liberi, nunc e vita discedo, sed vobis donum gratum relinquo: in vinea fodite et multas divitias invenietis". Post agricolae mortem, filii censent: " Thesaurus certe sub terra latet si assidua diligentia vineae terram effoderimus, pecunias reperiemus et copiosi erimus". Itaque per multas horas terram aratro vertunt et strenua cura thesaurum quaeritant, ed frustra. Terra tamen diu arata fecunda fit et vinea laetam uvam fundit: de hoc thesauro agricola filiis suis dicebat. 





Nello splendente racconto di Esopo viene lodata l'operosità e la vita operosa è considerata un gran bene. Un contadino vede avvicinarsi la morte a causa di una malattia e si preoccupa intensamente, poichè i figli sono inesperti di agricoltura. Nonostante ciò, il contadino ha intenzione di lasciare il campo ai figli. Perciò chiama i figli e dice: <<Cari figli, mi abbandona la vita, ma a voi lascio un dono gradito: zappate nella vigna e procuratevi molte ricchezze>>. Dopo la morte del padre, i figli decidono: <<se scaveremo la terra della vigna con incessante cura, troveremo ricchezze e saremo ricchi>>. Perciò per molte ore smuovono la terra con l'aratro e cercano il tesoro con operosa cura, ma inutilmente. Tuttavia la terra per molto tempo dissodata, diventa fertile e spande uva rigogliosa per la vigna: di questo tesoro il contadino diceva ai suoi figli.

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