mercoledì 18 aprile 2012

Il ratto delle Sabine

Il ratto delle Sabine (versione 34 pagina 117 del libro: Corso di lingua latina per il biennio unità 1-13)



Cum Romulus germanum Remum occidit et Romae unus dominus manet, magna molestia agiatur: paucae feminae enim Romae habitant et incolae familias filiosque non habent. Itaque Romulus callidum dolum parat, magnum ludorum spectaculum instruit et per nuntios ad ludos finitimum Sabinorum populum arcessit. Magna cum laetitia viri Sabini cum feminis Romam accurrunt et in rustico theatro assidunt. Dum Sabini spectaculo delectantur, Romani viri oculis notant pulchras Sabinas puellas. Denique Romulus signum dat et repente Romani feminas Sabinas rapiunt. Strenuo animo Romani et Sabini pugnant et per multos annos odium populos dissociat, sed denique Sabinae feminae Romae manent et Romani eas in matrimonium ducunt.




Quando Romolo uccide il fratello Remo e a Roma rimane un solo capo,  è agitato grande disagio: infatti a Roma abitano poche donne e gli abitanti non hanno famiglie e figli. E così Romolo prepara un astuto inganno, allestisce un grande spettacolo di giochi e tramite messaggeri fa venire ai giochi il vicino popolo dei sabini. Con grande gioia gli uomini sabini con le donne accorrono a roma e si siedono in un rustico teatro. Mentre i sabini sono rallegrati dallo spettacolo, gli occhi degli uomini romani notano le belle fanciulle sabine. Quindi Romolo da' un segno e subito i Romani rapiscono le donne sabine. Romani e Sabini combattono con animo valoroso e per molti anni l'odio divide i popoli, ma infine le donne sabine rimangono a roma e i Romani le sposano (lett.: le conducono in matrimonio).

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