martedì 17 aprile 2012

Ancora tre aneddoti su Demonatte

Ancora tre aneddoti su Demonatte. Luciano (versione 3 pagina 261-262 del libro: I greci la lingua e la cultura 2)

Demonatte, essendosi avvicinato a un uomo che era in lutto per il figlio e che era rinchiuso nel buio, diceva di essere un mago e di poter resuscitare (ricondurre) il fantasma del figlio, solo se gli avesse nominato tre certi uomini che non hanno mai sofferto; avendo esitato molto per ciò ed essendo imbarazzato -infatti non era in grado di dire, ritengo, tale cosa- <<Allora>>, diceva, <<O stolto, credi di soffrire solo (tu) dolori pur non vedendo nessuno esente dal dolore?>>. Ad Admeto, un certo poeta, che diceva di aver scritto un epigramma di un solo verso, che ha ordinato nel suo testamento di scrivere sulla stele <<O Terra, libera il corpo di Admeto, gridò costui al dio>>, disse ridendo: <<O Admeto, l'epigramma è così bello, che vorrei fosse già inciso>>. Quando gli abitanti dell'Elide fecero una statua di bronzo per lui, che si recava ad Olimpia, disse: <<Non pensiate in alcun modo, o uomini dell'Elide, di rimproverare i vostri antenati, poiché non hanno dedicato una statua né a Socrate né a Diogene>>.

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