lunedì 23 aprile 2012

Successi romani in Gallia Cisalpina

 Successi romani in Gallia Cisalpina [da Livio]



Minucius consul primo effusis populationibus peragraverat fines Boiorum, deinde, ut relictis Insubribus ad sua tuenda receperant sese, castris se tenuit acie dimicandum cum hoste ratus. Nec Boi detrectassent pugnam, ni fama Insubres victos allata animos fregisset; itaque relicto duce castrisque dissipati per vicos sua quisque ut defenderent, rationem gerendi belli hosti mutarunt. Omissa enim spe per unam dimicationem rei decernendae rursus populari agros et urere tecta vicosque expugnare coepit. Per eosdem dies Clastidium incensum. Inde in Ligustinos Ilvates, qui soli non parebant, legiones ductae. Ea quoque gens ut Insubres acie victos, Boios ita ut temptare spem certaminis non auderent territos audivit, in dicionem venit. Litterae consulum amborum de rebus in Gallia prospere gestis sub idem tempus Romam allatae. M. Sergius praetor urbanus in senatu eas, deinde ex auctoritate patrum ad populum recitavit; supplicatio in quadriduum decreta

Il console Minucio prima aveva attraversato i territori dei Boi essendosi diffusi i saccheggi,quindi,lasciati gli Insubri quando si erano riuniti per proteggere le proprie case, si tenne all'accampamento,pensando che si dovesse combattere con il nemico in campo aperto.E i Boi non avrebbero rifiutato la battaglia se la fama portata che gli Insubri erano stati sconfitti non avesse infranto gli animi; perciò lasciato il comandante e sparsi nei vari villaggi per difendere ciascuno le sue cose, mutarono la strategia di fare guerra al nemico. Infatti,persa la speranza di risolvere la cosa attraverso un solo scontro,di nuovo cominciò a saccheggiare i campi e ad espugnare i villaggi. Durante gli stessi giorni fu incendiato Casteggio. Da li le legioni furono condotte contro i Liguri Ilvati che unici continuavano a non obbedire. Anche questa popolazione come vene a sapere che gli Insubri che erano stati vinti in campo aperto e che i Boi eano spaventati a tal punto da non osare di sondare la speranza dello scontro, si arrese. Le lettere di entrambi i consoli, circa gli affari in Gallia furono portate felicemente a Roma nel medesimo tempo. M. Sergio pretore urbano la lesse a voce alta in senato,quindi grazie all'autorità dei senatori la recitò al popolo; fu decretata la festa nell'arco di 4 giorni.

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